Negli ultimi anni ha preso sempre più piede l’idea che studiare la letteratura sia tendenzialmente meno utile rispetto all’apprendimento di discipline le cui nozioni prevedono una più diretta applicazione tecnica e sono quindi più spendibili nel mondo del lavoro di oggi. Ci sono però dei motivi per cui lo studio di questa disciplina è parte integrante della didattica di qualsiasi indirizzo scolastico: andiamo a vedere quali sono.

1) Studiare la letteratura migliora le interazioni sociali

La principale modalità di interazione col prossimo per l’essere umano è indubbiamente la comunicazione verbale. Studiare la letteratura permette di perfezionare il proprio vocabolario e ampliare maggiormente il proprio registro linguistico. Lo studio di questa disciplina aiuta quindi a migliorare l’eloquio e le capacità oratorie in generale, e di conseguenza diventa fondamentale in qualsiasi contesto sociale e non solo. Ad esempio, basta chiedersi, a parità di esperienze lavorative, chi sarebbe più avvantaggiato in un colloquio di lavoro tra un candidato che può permettersi di esprimere una buona dialettica e uno che invece possiede un vocabolario più limitato.

2) Studiare la letteratura per comprendere la realtà

L’analfabetismo funzionale, ovvero la lettura di un testo senza comprenderne a pieno il senso, è un fenomeno molto diffuso nella nostra società e gli effetti su di essa diventano tangibili nel momento in cui, per fare un esempio, sui social vengono veicolate fake news basate su notizie che sono state travisate o addirittura inventate e che finiscono per essere condivise da milioni di persone. Come conseguenza, spesso questo fenomeno può sfociare in tensioni sociali o discriminazioni di vario genere. Studiare la letteratura permette di sviluppare le proprie capacità di analisi di testi più o meno complessi, confrontare tesi diverse e trasformare le proprie opinioni sulla base di un ragionamento critico, cosa che difficilmente potrebbe avvenire senza l’abitudine alla lettura. Possiamo quindi affermare che, in sostanza, dello studio di questa materia finisce per beneficiarne l’intera società.

3) La storia della letteratura è la nostra storia

Conoscere chi siamo e da dove veniamo è sicuramente un’idea affascinante e lo studio della storia in questo caso ci viene indubbiamente in aiuto. Didatticamente parlando però, il programma di storia si limita generalmente ad analizzare i grandi eventi che l’umanità ha ritenuto necessario ricordare in un’ottica di causa-effetto. Studiare la letteratura del passato significa vivere un determinato evento con gli occhi dell’autore o dei personaggi che popolano la storia in quel momento. Se si pensa a Giulio Cesare durante la sua campagna in Gallia o a Manzoni che immagina e descrive i luoghi della sua Milano due secoli prima che lui nascesse, è impossibile non partecipare anche emotivamente a quelle vicende che hanno segnato la nostra storia e che hanno contribuito a plasmare, secolo dopo secolo, il mondo in cui viviamo.

4) Studiare la letteratura per vivere "tante vite"

Umberto Eco, saggista, scrittore e considerato uno dei più grandi intellettuali italiani del secolo scorso, sosteneva che chi non legge alla fine avrà vissuto una vita sola: la sua. Questo pensiero rappresenta a pieno l’importanza di studiare la letteratura in quanto chiunque, leggendo, ha la possibilità di ampliare i propri orizzonti e immedesimarsi in personaggi e situazioni che possono essere assolutamente distanti da sé e dalla propria cultura. Proprio questo esercizio aiuterà a sviluppare una capacità di ragionamento che potrà essere radicalmente diversa da quella a cui si è abituati e una mentalità più aperta e più incline ad accettare e condividere il punto di vista degli altri.

Per approfondire il tema della letteratura a scuola e nella vita quotidiana dei ragazzi, è possibile leggere l’articolo di Scuolapay sui 10 libri da leggere prima dei 20 anni. 

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