Insegnare l’importanza del dibattito a scuola, significa trasmettere un metodo di confronto basato sull’ascolto e l’accettazione delle opinioni altrui, senza necessariamente doversi imporre e facendo valere semplicemente la forza delle proprie argomentazioni. L’era del digitale ha portato con sé innumerevoli benefici, al contempo però, in particolare nel mondo social ma anche di rimando nei talk show, assistiamo molto più spesso a interazioni prevaricanti e spesso verbalmente violente rispetto al passato. In quest’ottica insegnare ai ragazzi una dinamica di confronto costruttiva è la chiave per fornirgli degli strumenti per gestire il rapporto con gli altri anche in futuro.
A cosa serve il dibattito a scuola
Esistono molteplici motivi per cui l’introduzione del dibattito a scuola viene sempre più incoraggiata dagli esperti. Prima di tutto aiuta a sviluppare le abilità legate alla comunicazione verbale, la capacità di sentirsi a proprio agio a parlare in pubblico e a sviluppare il pensiero critico; oltre a questo, come approccio alla discussione, si impara l’importanza della ricerca delle fonti propedeutiche all’argomentazione e ci si pone necessariamente in un’ottica di ascolto e di apertura mentale nei confronti degli altri. L’obiettivo non è avere ragione ma analizzare la realtà dei fatti tramite il confronto. Questa attitudine al dibattito, una volta appresa e allenata, diventa più che mai funzionale e applicabile in ogni campo anche al di fuori dell’ambito scolastico, da quello sociale a quello che in futuro sarà definito dall’ambiente di lavoro.
Il metodo per il dibattito a scuola
Ovviamente, come ogni attività che abbia scopo didattico, anche il dibattito a scuola non va improvvisato. Esistono vari metodi che possono essere applicabili all’attività in questione: in ogni caso sarà il docente a dover tenere le redini della discussione e definire i parametri seguendo alcune semplici linee guida che adesso andremo ad analizzare. Per cominciare il docente dovrà spiegare agli alunni quale saranno le fasi dell’attività da svolgere e di conseguenza si accerterà che l’argomento che avrà scelto sia chiaro a tutti. A questo punto la classe verrà divisa in due o tre gruppi che avranno il compito di definire quali saranno i punti a favore e a sfavore della questione che verrà poi dibattuta.
Una volta fissate le argomentazioni andremo quindi al cuore vero e proprio dell’attività: la discussione. Durante il confronto, che dovrà avvenire in modo ordinato e rispettoso, il docente dovrà segnare alla lavagna quali sono le esposizioni favorevoli e contrarie all’argomento di discussione; queste verranno poi analizzate e approfondite una ad una mediante domande mirate da parte dell’insegnante ma anche degli altri alunni. Al termine del confronto, starà al docente valutare la pertinenza delle argomentazioni riportate dai gruppi.
L'importante è non giudicare
Qualsiasi siano le argomentazioni riportate dai ragazzi, è importante ricordare che il dibattito a scuola è un allenamento alla discussione, non una seduta in un’aula di tribunale in cui possano sentirsi giudicati, altrimenti si rischia di ottenere da parte loro l’approccio opposto a quello che vorremmo, ovvero un atteggiamento di chiusura e in alcuni casi di scontro. Proprio per questo, il confronto, prima di avvenire tra squadre, viene fatto all’interno dei singoli gruppi per scegliere le argomentazioni, in modo da poter arrivare alla fase di discussione con una mentalità già predisposta all’ascolto. In questo modo si andranno inoltre a sviluppare anche le capacità di lavoro e sperimentazione in team.
Curiosità sul dibattito a scuola
Il dibattito a scuola nasce in realtà nel Regno Unito nel XIX secolo, quando viene introdotto ufficialmente come attività didattica. Il “debate”, come viene chiamato nei paesi anglosassoni, in breve tempo si diffonde anche negli Stati Uniti, dove da fine ‘800 lo Swarthmore College della Pennsylvania inizia ad organizzare dei veri propri campionati di dibattito coinvolgendo gli istituti di tutto il Paese. Recentemente, la diffusione del debate è stata talmente capillare che dal 1988, organizzato per la prima volta in Australia, si svolge annualmente il “World School Debate Championship”, a cui partecipano gli istituti di più di 50 paesi in tutto il mondo.