L’infanzia è importante per lo sviluppo del carattere e chi dedica tempo ed energie all’educazione dei propri figli o alunni lo sa bene: l’infanzia è una fucina nella quale viene forgiato da un metallo grezzo il futuro carattere di una persona.
Una buona parte del nostro modo di agire e di comportarci da adulti deriva da come siamo stati abituati ad agire da bambini. Se, infatti, c’è una buona parte di genetica e di componente innata nello sviluppo del carattere e delle inclinazioni personali, rimane però un buon margine di manovra per evitare ai nostri bambini traumi e atteggiamenti negativi per sé e per gli altri in futuro.
Che tipo di tratti acquisiamo nell’infanzia, perché l’infanzia è così importante?
Una parte importante della nostra infanzia è determinata dal rapporto con gli adulti. Genitori ed insegnanti sono, come sempre, in prima linea per quel che riguarda la corretta educazione del bambino. Vediamo i modi principali in cui possiamo incidere positivamente o negativamente sullo sviluppo del carattere dei più piccoli.
Modellare l’attaccamento
L’attaccamento è il legame affettivo che si crea tra il genitore o tutore e il bambino ed è alla base dello sviluppo del carattere in età adulta. Si possono trovare due tipi di attaccamento:
- Attaccamento sicuro
- Attaccamento insicuro
L’attaccamento sicuro
L’attaccamento sicuro un rapporto di mutua fiducia e rispetto, che prevede un bilanciamento sereno tra dipendenza del bambino dal genitore e progressiva acquisizione di indipendenza. L’attaccamento sicuro si basa su un rapporto affettivo in cui il genitore è autonomo, e dona il suo tempo e energie al bambino con la consapevolezza che anche quest’ultimo diventerà autonomo, e con la prontezza di accettare questa nuova condizione. Crescere un bambino capace, gradualmente di diventare autonomo, significa formare un adulto consapevole ed indipendente.
L’argomento è molto ampio, ma questa breve introduzione ci serve per arrivare al secondo tipo di attaccamento.
L’attaccamento insicuro
Un tipo di attaccamento insicuro può essere l’attaccamento ambivalente, ovvero quello di un genitore che a tratti è ansioso e iper-protettivo, e a tratti lascia autonomia al bambino. Questo genera forte insicurezza nel bambino, che potrebbe essere portato a non prendere la propria necessaria autonomia, o a cercare in futuro altre relazioni dove poter sviluppare dipendenza.
Un secondo tipo di attaccamento insicuro è quello evitante: qui, i genitori o tutori evitano di relazionarsi con il bambino e lo lasciano a sé stesso. In futuro, potrebbe essere molto difficile lo sviluppo del carattere affettivo, se questo è l’attaccamento che hanno sperimentato durante l’infanzia.
Creare il giusto rinforzo
Oltre a modulare l’attaccamento che si ha verso i nostri bambini, è utile riflettere sui rinforzi che diamo loro. Il rinforzo positivo è importante, per motivare e incoraggiare comportamenti ritenuti funzionali e positivi.
Tuttavia, a volte può essere utile esplicitare chiaramente la propria contrarietà esprimendo un rinforzo negativo, spiegando al bambino che un atteggiamento è considerato sconsigliabile.
Ogni genitore trova la propria misura e i momenti giusti per veicolare messaggi educativi e cerca di mettere sempre in pratica quel che ritiene corretto per il bambino. E’ importante però cercare di non agire in maniera protettiva ed alimentare la curiosità e l’autonomia del bambino affinché ritrovi queste qualità in età adulta.
Un punto cardine è, inoltre, il tempo che dedichiamo all’infanzia dei nostri figli. Il tempo dedicato ai bambini è un tempo importante, perché è in questa fase della loro vita che avviene lo sviluppo del carattere e la formazione della maggior parte dei delicati tratti della personalità.
Maria Montessori ha analizzato a fondo il bisogno di autonomia del bambino. Abbiamo raccolto qui alcuni consigli di una delle più grandi educatrici italiane per insegnare ai bambini la felicità.
Foto copertina di Tatiana Syrikova da Pexels