
Post in collaborazione con Intercultura
Decidere di passare un periodo di studio all’estero è una scelta che può cambiare la vita.
Significa uscire dalla propria zona di comfort, imparare a cavarsela in un contesto nuovo e scoprire che il mondo è molto più grande (e più affascinante) di quanto si pensi.
Ma che cosa comporta davvero un anno o un semestre in un altro Paese? Quali sono i requisiti, i costi e i benefici? E come ci si prepara?
Secondo una ricerca commissionata da Intercultura su quasi mille ex partecipanti ai suoi programmi, chi parte non solo impara più lingue (in media due), ma sviluppa competenze trasversali come autonomia, pensiero critico e leadership. Molti dichiarano di trovare lavoro più facilmente, di affrontare meglio i cambiamenti della vita e di sentirsi cittadini del mondo.
Perché partire con un programma all’estero
Crescita personale
Vivere lontano da casa aiuta a maturare e diventare più indipendenti. Molti ragazzi raccontano di aver trovato una “seconda famiglia” e di essere tornati con una nuova consapevolezza.
Lingue e competenze
Imparare una lingua vivendo la quotidianità è molto più efficace che studiarla sui libri. Chi parte acquisisce sicurezza nell’inglese e spesso impara una seconda o terza lingua, oltre a competenze come flessibilità e problem solving.
Rete internazionale
Durante il soggiorno nascono amicizie che durano una vita e si crea una rete globale che può essere utile anche per il futuro accademico e professionale.
Opportunità future
Università e aziende apprezzano i candidati con esperienze internazionali: sanno adattarsi, comunicano in contesti multiculturali e dimostrano intraprendenza.
Come funzionano i programmi Intercultura
I programmi si rivolgono a studenti tra i 15 e i 17 anni e hanno una durata variabile: un anno, un semestre, un trimestre, un bimestre o anche solo poche settimane in estate.
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Candidatura e selezioni: ogni anno, tra settembre e novembre, si aprono le iscrizioni. Dopo la candidatura online, i volontari incontrano studenti e famiglie per valutare motivazioni e aspettative.
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Formazione: prima della partenza, i ragazzi partecipano a incontri preparatori, utili dal punto di vista pratico (documenti, visti), emotivo e culturale.
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Assegnazione e borse di studio: la destinazione viene scelta considerando le preferenze e il profilo dello studente. Intercultura offre numerose borse di studio, interne ed esterne, che in alcuni casi coprono l’intera quota di partecipazione.
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Vita all’estero: lo studente frequenta una scuola locale e vive quasi sempre con una famiglia ospitante selezionata con cura. In loco riceve supporto da volontari e tutor.
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Rientro e riconoscimento scolastico: Intercultura ti supporta nel reperimento della documentazione necessaria perché la scuola italiana riconosca l’esperienza. Se richiesto, lo studente può sostenere verifiche integrative in alcune materie.
🎥 Guarda il video su YouTube:
Cosa sapere prima di partire
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Muoviti per tempo: se pensi di partire nel quarto anno di liceo, devi iscriverti mentre frequenti il terzo.
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Scegli in base a te: non esiste un Paese “migliore” in assoluto; la scelta dipende dalla lingua che vuoi imparare e dal tipo di esperienza che cerchi.
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Valuta i costi e le borse di studio: il programma copre viaggio, vitto, alloggio, assicurazione e formazione. Le borse disponibili rendono l’esperienza accessibile a molte famiglie.
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Preparati al cambiamento: abitudini, scuola e regole saranno diverse da quelle italiane. È normale avere momenti di difficoltà, ma fanno parte della crescita.
Testimonianze e consigli
Gli ex partecipanti raccontano di aver vissuto un anno intenso, pieno di nuove sfide e scoperte. Molti hanno deciso di proseguire gli studi all’estero o mantengono ancora oggi un forte legame con la loro famiglia ospitante.
Il consiglio più comune? Partire con mente aperta, senza paragoni continui con l’Italia, e vivere ogni momento – anche i più difficili – come un’occasione di crescita.
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Se l’idea di studiare in un altro Paese ti entusiasma, Intercultura mette a disposizione informazioni dettagliate, testimonianze e supporto.
Studiare all’estero: quello che avrei voluto sapere prima di partire