Molto spesso i bambini hanno difficoltà a condividere: la condivisione non è un’abilità naturale, ma dev’essere appresa ed esistono diverse strategie, che possono rivelarsi utili, per educare alla condivisione i bambini

La fase egocentrica dello sviluppo

L’infanzia rappresenta una fase egocentrica dello sviluppo: molto spesso, i bambini faticano a condividere i loro giochi e i loro spazi con gli altri. È compito dei genitori e degli insegnanti educare alla condivisione i bambini, perché condividere non è un’abilità naturale, ma va appresa. I genitori e, più in generale, gli educatori devono assumere il ruolo di insegnanti in questo processo che, talvolta, può rilevarsi davvero lungo e faticoso: servono pazienza e una buona dose di formazione. Ma come intervenire durante questa critica fase di crescita del bambino per educarlo alla condivisione?

Vi diamo qualche parola chiave, utile per comprendere la strada giusta, per insegnare e educare alla condivisione i vostri bambini: pazienza; positività; affetto; comprensione; flessibilità. Queste parole tanto importanti sono usate frequentemente anche da numerosi esperti del metodo Montessori.

Usate un linguaggio accessibile e mai aggressivo

Uno degli ostacoli più grandi nell’educazione generale dei bambini, risiede proprio nell’uso che facciamo del linguaggio, quando ci rivolgiamo a loro. Alzare la voce, ad esempio, non porterà mai all’effetto desiderato, così come parlargli con termini difficili e ad alto tasso metaforico. Occorrono esempi, tantissimi esempi, e un linguaggio il più semplice e letterale possibile. Se il bambino, anche dopo avergli spiegato perché dovrebbe condividere l’oggetto che sta usando, ancora si ostina a tenerlo tutto per sé, è meglio lasciarlo momentaneamente da solo e dargli il giusto tempo per riflettere.
In questo modo, capirà che il gioco è un meccanismo basato sulla relazione e che serve, per comunicare con l’altro. Egli comprenderà che giocare da solo non è divertente, tanto quanto giocare condividendo il proprio gioco con qualcuno.

Date sempre il buon esempio

I bambini apprendono osservando azioni e comportamenti, di chi gli sta attorno. Il primo passo, per educare alla condivisione i bambini è, quindi, quello di dare sempre il buon esempio. Occorre sempre ricordare, che i bambini non nascono mai né possessivi, né aggressivi e che le loro azioni sono il frutto del nostro insegnamento.
Per esempio, se si permette a un bambino di tenere sempre un giocattolo nuovo tutto per sé e non lo si educa a condividerlo con gli altri bambini o con i fratelli, il risultato sarà che il bambino diventerà possessivo, nei confronti di quel giocattolo e, ogni qual volta si tenterà di prenderlo, avrà una reazione negativa.
Se in casa si inizia a instaurare un clima di partecipazione e condivisione, allora i bambini riusciranno a essere altrettanto altruisti e generosi, anche al di fuori della loro casa, con i compagni di scuola e con gli amici al parco.

Educare alla condivisione: siate pazienti

Siccome, come abbiamo già detto, la condivisione è un’abilità che va appresa, il processo di insegnamento potrebbe richiedere molto tempo. Siate sempre pazienti e non forzate i vostri bambini a condividere tutto quanto: è bene che abbiano il tempo necessario, per metabolizzare questo difficile concetto. Obbligarli potrebbe, talvolta, portare all’effetto contrario, ovvero a una reazione inaspettata da parte loro. La condivisione è senza dubbio una virtù essenziale, che sarà utile ai bambini per tutta la vita, ma serve una buona dose di tolleranza per insegnargliela.

Insegnate la dura arte della pazienza

Per lo stesso motivo, anche ai bambini va detto che occorre essere pazienti: se una cosa che vogliono non è disponibile in quel momento, perché un altro bambino la sta usando, occorre educare il bambino ad aspettare il suo turno, trovare un’altra soluzione o cambiare completamente attività. In questo modo, il bambino imparerà a frenare la propria impazienza e acquisirà, anche, altre importanti competenze per il futuro, come la capacità di adattarsi di continuo, a nuove situazioni.

Il rinforzo positivo

Riconoscere le buone azioni dei vostri bambini, congratulandovi con loro o premiandoli con qualcosa che gli piace, è un ottimo modo, per insegnargli a condividere più velocemente. Ciò si chiama Rinforzo positivo. È un complimento che si fa loro e che aumenterà la loro sicurezza e la convinzione che quello che stanno facendo è una cosa giusta da fare: in questo modo, condividere gli sembrerà più bello e divertente.

bambini-sport-in-casa
Foto di Kamaji Ogino da Pexels

Educare alla condivisione: gesti concreti

Tante parole e poca pratica. Vi abbiamo detto come aiutare i vostri bambini a imparare a condividere, ma non vi abbiamo dato soluzioni immediate – perché imparare a condividere è un processo lento, impossibile da metabolizzare da un giorno all’altro. Esistono, però, alcuni trucchetti molto pratici, per educare i bambini a essere più generosi:

  • La scatola dei giochi in comune: un’idea perfetta per i bambini che hanno fratelli o sorelle. In questa scatola verranno inseriti tutti i giocattoli che sono a disposizione di tutti i bambini della casa.
  • Condividere la merenda: iniziate a chiedere più spesso al vostro bambino di farvi assaggiare quello che sta mangiando. In questo modo, imparerà a condividere il suo cibo anche con gli altri bambini.
  • Il giocattolo del mese: il trucco più difficile, ma anche il più soddisfacente. Provate a dire al vostro bambino di scegliere un gioco al mese che non vuole più e di metterlo in uno scatolone. Quando lo scatolone sarà finalmente pieno, tutti i giochi che avrà scartato in quei mesi potrete regalarli ad altri bambini più bisognosi. 

Tutti i bambini possono imparare a condividere di più. Occorre continuare a guidarli e a insegnare loro quali sono i comportamenti più corretti, nei confronti degli altri.

Foto copertina creata da it.freepik.com