La questione della salvaguardia e il rispetto per l’ambiente riguarda tutti noi, compresi i più piccoli. Discorsi sulla necessità di ridurre il rifiuto non riciclabile e sull’innalzamento del livello del mare possono, però, risultare astratti, per un bambino. Ma non dimenticate, che l‘insegnamento al rispetto per l’ambiente passa anche da mirate attività scolastiche e semplici abitudini quotidiane, finalizzate ad accrescere la sensibilità dei bambini, verso queste importanti tematiche green.
Per sensibilizzare le generazioni future sull’importantissimo tema del rispetto per l’ambiente, un ruolo decisivo spetta, sicuramente, alla scuola. Già da diversi anni ormai, in molte scuole, l’educazione ambientale è diventata una vera e propria materia di studio. I bambini vengono spesso coinvolti in progetti di riciclaggio ed eco-sostenibilità ludico-creativi, volti a fargli comprendere, attraverso giochi e laboratori, quanto valore abbiano le risorse che utilizziamo e l’importanza di preservarle ed evitarne lo spreco, ogni giorno.
Anche quello che viene insegnato a casa è altrettanto importante, per integrare le nozioni acquisite a scuola. I bambini sono come spugne, lo sappiamo, e apprendono molto anche solamente osservando l’esempio di mamma e papà e le loro abitudini quotidiane riguardo il rispetto per l’ambiente. Fate un piccolo sforzo e, se già non è nelle vostre abitudini, inserite delle pratiche green nella gestione vostra casa, motivando i bambini a seguirle, come ad esempio, l’uso della borraccia al posto della bottiglietta di plastica, quando si va in giro.
(validi per un’età compresa tra i 5 e gli 11 anni)
All’incirca in ogni comune italiano ci sono associazioni o gruppi, che si occupano di raccogliere rifiuti abbandonati. Durante queste battute di raccolta i cittadini volontari si armano di guanti, sacchi e arpioni per la raccolta di rifiuti abbandonati, solitamente in aree a grande valore naturalistico.
Se il bambino è molto piccolo, la stessa attività può essere volta autonomamente da genitori e figli. Ma il clima collettivo che si respira, quando un gruppo di cittadini si mobilita, per ripulire una zona naturale, non ha pari. In questi raduni c’è sempre un ambiente estremamente positivo, che comunica al bambino l’idea di prendersi cura di uno spazio comune, di amare un territorio, e del concetto di riciclaggio dei rifiuti e fastidio, per chi li abbandona. Il rispetto per l’ambiente, parte proprio da qui!
I bambini sono di solito molto affascinati dalla vita marina e dalle creature colorate, che popolano l’oceano. Iniziate a coltivare in loro l’ambientalismo, partendo da un semplice rapporto causa-effetto: l’uso eccessivo della plastica, unito al suo scorretto smaltimento, porta grandissimi problemi ai nostri amici marini, come le tartarughe, i delfini e le balene.
Per i più piccoli, potete iniziare con un documentario sul Pacific Trash Vortex al largo delle coste argentine.
Con i più grandi, vi consigliamo, invece, di vedere Seaspiracy, il documentario di Netflix sulla salute del mare (che non se la passa bene).
Ovviamente, dovete essere sempre voi a valutare la sensibilità personale del bambino, verso la visione di documentari di questo tipo.
Internet è pieno di tutorial e video guide, per imparare a trasformare un rifiuto, considerato inutilizzabile, in un lavoretto, un soprammobile o un oggetto, che può tornare utile nella vita di tutti i giorni. Sottoforma di gioco, il bambino impara così, che non solo è utile, ma è anche divertente riutilizzare e dare nuova vita ad una cosa rotta.
E’ molto importante, inoltre, insegnare loro il riciclaggio, di cosa si tratta, come si fa e perchè è importante che lo facciano tutti.
I bambini sono spesso più attivi di noi, ma a volte, soprattutto quelli più pigri, sceglierebbero il più comodo e veloce spostamento a motore. E’ importante spiegare ai bambini che evitare di prendere l’auto, per i propri spostamenti quotidiani, privilegiando i mezzi di trasporto pubblici, la bicicletta e le passeggiate, può avere un grande impatto, nella riduzione di anidride carbonica, immessa in atmosfera.
Abituandoli a una modalità di viaggio alternativa più salutare, faremo del bene non solo all’ambiente, ma anche alle generazioni future.
Le gite in montagna hanno un potere educativo molto forte. La montagna comunica, spontaneamente, in chi la vive, un grande amore per la natura e per l’ambiente. I paesaggi incontaminati, i boschi, i fiumi e il verde tutt’intorno, l’aria pura della montagna… Tutto ciò fa bene al cuore e stimola l’appetito. Perchè rovinare questa bella sensazione, sporcando l’ambiente, con i nostri rifiuti?
Il benessere, che ci regala un paesaggio montano, si percepisce salendo anche poco sopra i 1000 metri, non è necessario fare chissà quali scalate. Parlate di questa opportunità anche con gli altri genitori della classe! Una gita collettiva è un ottimo modo, per trascorrere una giornata diversa, insieme.
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