Lo dicono tutti gli psicologi e gli psicoterapeuti, lo leggi ovunque in rete: la rabbia non va mai repressa, ma va sfogata nel giusto modo. Ma come si fa a gestire la rabbia dei vostri bambini? Qualche consiglio utile per affrontare questo difficile (ma necessario) sentimento.
La rabbia è un’emozione assolutamente naturale, così come la gioia e la tristezza. Questo sentimento compare in tutti i bambini, che la sperimentano fin dalle loro prime esperienze di vita: anche i neonati, infatti, possono provare questo sentimento. E non è affatto un sentimento negativo: è fondamentale, infatti, per lo sviluppo emotivo e sociale dei più piccoli.
La rabbia è un’emozione di tipo neutro, che dipende interamente dal modo in cui viene gestita. Se mal gestita, infatti, può facilmente portare a una perdita del controllo di sé, da parte dei più piccoli, che, più difficilmente degli adulti, riescono a canalizzare le loro emozioni.
È fondamentale, per un genitore, riuscire a contenere i moti di rabbia dei propri bambini, imparando a comprenderli e a placarli. Esistono diversi modi, per gestire la rabbia dei vostri bambini:
E ora, vi diamo qui di seguito alcuni consigli utili, da noi accuratamente selezionati, per aiutare i vostri bambini a gestire questi tipi di momento – e, anche, per gestirli insieme a loro.
Quando il bimbo prova rabbia, può succedere che le sue emozioni si sfoghino all’improvviso, senza un lento crescendo (come invece accade più spesso agli adulti). È inutile alzare la voce o intimargli di smettere, perché questo non farà altro che peggiorare la situazione. Occorre, invece, lasciare che il bambino abbia modo di sfogarsi in qualche modo. Solo una volta passato il momento più alto della tempesta emotiva, il ruolo del genitore dovrà essere più attivo: al via le rassicurazioni, le coccole e le parole giuste, per calmarlo ulteriormente.
Se il genitore, nella fase più acuta di rabbia del bambino, deve riuscire a non perdere anche lui la pazienza e a lasciare spazio al proprio figlio (ovvero, quando ormai la bomba è esplosa e non si può fare altro che lasciare che passi, portando pazienza), in questa seconda fase di maggiore scarica, una volta che il bambino dimostra di essersi un poco calmato, provate a proporgli qualche attività per canalizzare i suoi sentimenti.
Provate a lasciargli un po’ di spazio, magari creando per lui un vero e proprio spazio anti stress, dove andare a sfogarsi. Quindi, via libera a disegni, bricolage e lavoretti di qualunque tipo. Per i bambini più emotivi, si può pensare di chiedergli di disegnare la propria rabbia e poi tagliarla a striscioline. Provate anche a invitare il bambino a prendere una lattina vuota e a urlarci dentro, per poi sistemarla in un luogo nascosto. Il bambino potrà prendere quella lattina ogni qual volta ne sentirà il bisogno.
Un consiglio, che condensa i due precedenti: lasciate che i vostri bambini si prendano la giusta pausa, dalla situazione che li ha fatti arrabbiare. Lasciateli rifugiarsi in uno spazio che dia loro maggiore serenità oppure, se questo non è possibile, proponete loro di fare una passeggiata o di svolgere un’attività che gli piace.
Non sottovalutare mai nessuna parola o comportamento del bambino. Quando cerca di aprirsi insieme a te e di raccontarti le sue emozioni, non arrabbiarti a tua volta e non fare mai paragoni con altri bambini (compresi, se ne ha, i suoi fratelli). Questo ti permetterà di instaurare un rapporto di maggior fiducia insieme a lui e lo farà sentire più al sicuro e libero di esprimersi davanti a te, senza temere il tuo giudizio.
Abbi sempre rispetto delle sue emozioni e permettigli di sbagliare: dare dei consigli fa sempre bene, ma lascia che sia il bambino a rimediare ai suoi errori. I bambini hanno bisogno di imparare a fare le cose da soli per potersi sentire capaci e acquistare maggiore sicurezza di sé.
Concludiamo con il consiglio più breve e più importante di tutti: cerca sempre di metterti nei panni del tuo bambino. Cerca di capire perché è arrabbiato e, se lui non lo capisce, spiegaglielo tu, con calma e razionalità. In questo modo, il bambino non solo si calmerà, ma imparerà anche a riconoscere le proprie emozioni e a controllarle più di prima.
Puoi trovare molti altri consigli in rete: ti suggeriamo questo articolo della Dott.ssa Nadia Andreotti, psicologa e psicoterapeuta!
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