Inserire alcuni film, nel programma didattico, è molto utile, al fine di affrontare in classe alcuni temi sociali, attraverso le immagini. Si raccontano le risate, gli amori, la fase di ribellione tipica dell’età, e, ancora, si parla d’ingiustizia, pari opportunità, razzismo e molto altro. Allora, ecco la nostra personale classifica dei 10 film da vedere in classe, per la scuola media.
Amicizia, pregiudizi e i luoghi comuni italiani
Questo, di Luca Miniero, è uno dei film più recenti, con la scuola come protagonista assoluta. Nel film viene mostrata la possibile convivenza tra due diverse realtà territoriali, la Toscana e la Campania. Infatti, a causa di un errore, gli studenti di una scalcinata scuola media di Acerra, vengono mandati in una scuola toscana, a Siena, al posto di un gruppo di bambini africani. Segue una serie di incomprensioni e difficoltà e, tra risate, colpi di scena e convivenza forzata, ragazzi e professori metteranno da parte i pregiudizi e i luoghi comuni, imparando a conoscersi e ad apprezzarsi. I film vuole dimostrare, che dal confronto con le diversità, che spesso preferiremmo evitare, può nascere sempre qualcosa di buono.
Confronto con le diversità, gentilezza e amicizia
Wonder è la storia di Auggie, un bambino di 10 anni, con una malformazione craniofacciale, che gli impedisce una vita normale. Ha subito circa 27 interventi chirurgici e, per motivi di salute e per paura della reazione degli altri bambini, non è mai andato a scuola in vita sua. Quando deve entrare in prima media, i genitori decidono che è giunto il momento per lui di andare a scuola insieme agli altri bambini, Qui, Auggie dovrà affrontare il mondo della scuola per la prima volta. Come sarà accettato da compagni e insegnanti? L’amicizia, il coraggio e la scelta quotidiana di essere gentili verso chiunque, ci donano uno sguardo allargato, su cosa significa essere umani.
Importanza della scuola, identità multiculturale, emancipazione
Questo film narra le vite di 4 ragazzini, provenienti da 4 diversi angoli del mondo: Jackson in Kenya, Zahira in Marocco, Carlos in Argentina e Samuel in India. Tutti loro sono uniti dalla stessa sete di conoscenza, così come dalla stessa difficoltà dei percorsi che devono praticare, per raggiungere la loro scuola. I 4 ragazzini, infatti, devono affrontare un lungo cammino, a volte anche pericoloso, per raggiungere le rispettive scuole, nella speranza di raggiungere un futuro migliore. Il film documenta la vita quotidiana di questi ragazzi, con attenzione, empatia e ottimismo, perchè ognuno di loro ha un sogno di emancipazione, che nessun ostacolo può frenare, e fa riflettere sull’importanza di ricevere un’istruzione.
Pari opportunità, migrazione, ricerca di se stessi
Il film racconta la storia vera di Adil, un ragazzo di 13 anni che, da una campagna in Marocco, si trasferisce a Milano, per raggiungere il padre, emigrato anni prima, in Italia. Qui, Adil deve fare i conti, con la dura esperienza della migrazione. L’Italia non è il paese dei sogni che credeva, ma offre ad Adil la possibilità di studiare e costruire nuovi legami. Il cerchio si chiude quando Adil, ormai adulto, dopo dieci anni di assenza dal Marocco, ritorna nel suo paese di origine. Il viaggio lo aiuta a intrecciare i fili della sua storia e della sua identità, perché “solo se conosci da dove vieni, puoi sapere chi sei”. La forza del film è nell’immedesimazione, in una nuova identità multiculturale.
Bullismo, ribellione, amicizia
Dopo il successo del romanzo, è stato tratto il film Scuola media: gli anni peggiori della mia vita. Questo film, divertente e adatto a tutti, vede come protagonista l’introverso e impopolare Rafe, disegnatore in erba, con una fervida immaginazione. La sua unica regola, per sopravvivere alla scuola media, è mantenere un profilo basso. Rafe, però, viene preso di mira dal bullo della sua classe. Quando, durante il discorso di apertura dell’anno scolastico, il preside distribuisce il Codice di Comportamento dell’istituto, una lista di 112 regole, Rafe ha un’illuminazione: trasgredire tutte le regole. Ciò lo porterà, ovviamente, a cacciarsi in un mare di guai.
Buone azioni, amore, generosità
Il film è basato sul romanzo “Pay it forward” della scrittrice Catherine Ryan Hyde. Trevor, ragazzino undicenne solo ed introverso, nonostante la sua giovane età, è più maturo della madre e, infatti, è lui a prendersi cura di lei. Un giorno, Trevor intuisce che può migliore la vita di tutti quelli che lo circondano, con un metodo: che ciascuno faccia tre buone azioni, imponendo un reciproco impegno e restituendo il favore, in modo che il cerchio si allarghi. Questo splendido film, insegna il valore della generosità e delle piccole cose. Non è necessario essere dei grandi filantropi per cambiare il mondo: basta fare tre buone azioni, verso tre persone e insegnare loro a fare lo stesso.
Sport, discriminazione razziale, lavoro di squadra
Il film è basato sulla storia vera della squadra Monterrey Industrial Little League. Nel ’57, un gruppo di ragazzini poveri Messicani, sciocca il mondo del baseball, partecipando al campionato Little League World Series. Per giocare un’importante partita, i ragazzi, guidati dal loro parroco e dal coach, affrontano un lungo viaggio, fino in Pennsylvania, affrontando mille difficoltà e pregiudizi razziali, tipici di quel periodo. I ragazzi non perdono mai la loro fede, riuscendo a realizzare la “partita perfetta” e conquistando sia il cuore dei tifosi messicani, che quello del pubblico americano. Un film emozionante, impreziosito dalla storia vera, testimoniata da molte riprese originali, in bianco e nero.
Famiglia, paura del distacco, ricerca di se stessi
Film per i più grandi – A differenza dei genitori e del fratello, tutti sordomuti dalla nascita, l’adolescente Paula è in grado di sentire e parlare, e, per questo motivo, rappresenta il “ponte” tra la sua famiglia e il resto del mondo. Presto, Paula scopre di avere un talento naturale per il canto e il maestro di musica le propone di partecipare alle prove di ammissione, di un prestigioso coro di Parigi. La giovane, però, è indecisa sul da farsi, poichè ciò significherebbe lasciare la sua famiglia, che ha tanto bisogno di lei. I temi affrontati nel film, dall’amore incondizionato per la famiglia alla paura del distacco da essa, dall’incontro con la lingua dei “segni” alla ricerca di se stessi, danno vita ad un film godibile, che “fa bene al cuore”.
Sport, lavoro di squadra, fiducia
Film per i più grandi – Tratto da una storia vera, il film racconta di Ken Carter (interpretato da S. Jackson), un ex campione di basket, che accetta l’incarico di allenatore della squadra, nella sua vecchia scuola. Colpito dagli atteggiamenti sbagliati dei ragazzi, Carter insegna loro non solo la disciplina e i fondamentali del gioco, ma anche l’importanza dell’istruzione scolastica.
Il film colpisce, per la capacità dell’allenatore di cambiare le cose, di vedere oltre, senza farsi sopraffare dal sistema scolastico e sociale, dando fiducia ai ragazzi e insegnando loro il lavoro di squadra. Il motto è “si vince e si perde tutti insieme”.
Sport, discriminazione razziale, resilienza
Film per i più grandi – Race è l’epica e straordinaria storia vera, del pluricampione del mondo Jesse Owens, nato povero, nell’America della grande depressione, permeata dal razzismo. Grazie al suo straordinario dono atletico, Owens divenne leggenda quando, alle Olimpiadi del 1936, vinse i 100 metri, il salto in lungo, i 200 metri e la staffetta 4×100, lasciando Berlino e il terzo Reich senza parole. La sua impresa gli permise di entrare di diritto nella leggenda, sconvolgendo l’opinione pubblica, annebbiata dal mito della supremazia della razza ariana. Il film sottolinea la resilienza del protagonista, di come, davanti a mille difficoltà, riesca sempre a trovare la forza per andare avanti e vincere.
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