Studiare musica da bambini, aiuta il cervello da anziani: è questo il risultato di uno studio neuroscientifico che ha preso a campione 44 adulti e ne ha analizzato la risposta ad alcuni stimoli cognitivi.
La conclusione è stata chiara: studiare musica da bambini, per un tempo sufficientemente lungo, aiuta a potenziare alcune abilità, che prevengono il declino audio-cognitivo, tipico dell’età senile.
A questo gruppo di adulti, che sono stati analizzati per l’esperimento, di età compresa tra i 55 e i 76 anni (di cui 25 femmine), è stata somministrata una prova di riconoscimento di suoni vocali in successione. In base alla loro precisione e rapidità nel rispondere, a questi individui veniva assegnato un punteggio, come spesso avviene nelle prove empiriche di psicologia cognitiva e di testi dell’udito.
L’aspetto che più ci interessa è la performance degli adulti, che avevano studiato musica da bambini, per un determinato periodo di tempo, e che, poi, avevano smesso completamente di esercitarsi allo strumento. Nonostante la cessazione dell’esercizio, questi adulti avevano i risultati migliori nel test.
Fino a prima di questo studio ci si era concentrati molto sugli adulti che si occupavano di musica in modo continuativo sin da bambini. La musica aveva un effetto cognitivo positivo, in questi individui.
Invece, erano peggiori i risultati dei giovani adulti, che non avevano mai studiato musica da piccoli, che venivano sottoposti allo studio della musica e poi testati, dopo qualche tempo.
Va detto però che non tutti i bambini che studiano uno strumento musicale, diventeranno musicisti professionisti. Quindi, a cosa ci serve sapere che un musicista professionista ha un inferiore declino cognitivo, dato che non sappiamo se nostro figlio diventerà un musicista professionista?
Questo nuovo studio è molto importante, perché allarga il campo: qui, si prende in considerazione anche chi ha affrontato lo studio di uno strumento, ma poi, per i casi della vita, ha lasciato perdere.
È anche interessante notare che più era stato prolungato e intenso il periodo di studio, più erano accurate le risposte al test audio-cognitivo.
Considerando che:
Possiamo concludere che – per questo studio – studiare musica da bambini è una buona strategia preventiva, per il declino audio-cognitivo, ma, soprattutto, che è sempre bene dedicarsi alla musica, almeno per qualche anno.
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